Ultima modifica: 16 Maggio 2022

Scuola ed educazione alla legalità, l’eredità dei martiri della giustizia

La peregrinatio della reliquia del beato Rosario Livatino, il magistrato ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990, fa tappa a Menfi per la giornata della legalità che ricorre nell’anniversario della strage di Capaci e in prossimità del trentesimo anniversario dell’assassinio del maresciallo Giuliano Guazzelli, ucciso il 4 aprile 1992 sulla Statale 115 Agrigento-Porto Empedocle.

 

 

Picciotti, che cosa vi ho fatto?”, le ultime parole del giudice martire, riferite da uno dei killer, Domenico Pace, al pentito Gioacchino Schembri, riecheggiano ancora e raggelano i ricordi legati al primo magistrato beato nella storia della Chiesa, ucciso da quattro uomini della “Stidda” – la cosca ribelle dell’agrigentino – quando non aveva ancora 38 anni, ma era in magistratura già da 12. “Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili”: le parole del giudice ragazzino rispecchiano in pieno un uomo giusto, oltre che di giustizia, e un uomo di fede, che Sub Tutela Dei aveva posto la sua vita e il suo lavoro al servizio dello Stato.
Dal 22 al 24 maggio la reliquia del beato Rosario Livatino, il magistrato ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990, farà tappa a Menfi. A circa un anno dalla beatificazione – celebrata nella Cattedrale di Agrigento il 9 maggio 2021, nell’anniversario della visita apostolica di papa Giovanni Paolo II nella città dei Templi -, in prossimità del trentesimo anniversario dell’assassinio del maresciallo Giuliano Guazzelli – ucciso il 4 aprile 1992 sulla Statale 115 Agrigento-Porto Empedocle – e nel giorno esatto della strage di Capaci – in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone insieme agli agenti della scorta, precedendo di poco la strage di via D’Amelio in cui morì il giudice Paolo Borsellino con gli agenti che lo accompagnavano – l’Istituto comprensivo Santi Bivona di Menfi organizza un incontro dedicato, dal titolo: “A scuola di legalità. Le memorie di tutti. Il maresciallo Giuliano Guazzelli, i giudici Rosario Livatino, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. L’eredità dei martiri della giustizia”.
Appuntamento lunedì 23 maggio, alle ore 10, presso l’Auditorium del Centro Civico, con gli alunni delle terze classi della Secondaria: “Sarà un momento importante di dibattito – sottolinea il professore Salvatore Castronovo, che ha organizzato l’iniziativa – a cui prenderanno parte, tra gli altri, Valerio Landri, direttore di Caritas diocesana Agrigento, il colonnello Vittorio Stingo, comandante provinciale dei Carabinieri, Salvatore Cardinale, già presidente della Corte d’Appello di Caltanissetta, Lilli Genco, direttrice dell’ufficio stampa della Diocesi di Trapani”.
Nella mattinata di martedì 24, invece, gli alunni delle classi IV e V della Scuola Primaria e I e II della Secondaria, saranno accompagnati dagli insegnanti in Chiesa Madre, per la visita al reliquiario: le scolaresche saranno accolte dall’arciprete Alessandro Santangelo Di Fede e don Gero Manganello, direttore dell’Ufficio per la pastorale giovanile dell’Arcidiocesi di Agrigento. “Questo evento rappresenta per la nostra comunità scolastica una grande occasione per riflettere insieme sull’eredità dei tanti martiri della giustizia” ha detto la Dirigente scolastica del Santi Bivona, Francesca Maria Cusumano.
Tanti i contributi video su Livatino disponibili in rete: film, documentari, approfondimenti, speciali su Raiplay a questi link, per ricordare e ricostruire la sua storia prima e dopo l’arrivo della reliquia, rappresentata dalla camicia che indossava il giorno in cui fu assassinato, intrisa del suo sangue e con ancora visibili i fori dei proiettili che lo uccisero. (ANGI)
                                                                                        Antonella Giovinco




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